Sono stati tre giorni impegnativi, pieni, intensi, ma proficui che ci hanno ancora gratificato per una scelta giusta. Questa ulteriore esperienza culturale, sostanziatasi nella partecipazione alla Conferenza Organizzativa, ci conferma nella consapevolezza di avere imboccato la strada giusta puntando decisamente in direzione di una formazione di qualità.
Come ormai consuetudine della sede nazionale, a corollario della conferenza organizzativa si sono tenute anche le riunioni dei gruppi di lavoro: buone pratiche, bilancio sociale e scuola-Educazione permanente.
Nell’organizzazione di un sistema complesso come una conferenza organizzativa di AVIS si è vista ed apprezzata la mano esperta e professionalmente preparata del professore Andrea Volterrano, vecchio amico di AVIS ed attivamente impegnato nel sociale. Infatti, è anche responsabile dei momenti formativi residenziali di FQTS a Salerno a cui la sede regionale Calabria invita a partecipare per l’alta valenza formativa. Le relazioni sempre interessanti, ma comunque non sempre vivificanti, sono state ridotte al minimo dando ampio spazio ai lavori di gruppo che si sono confrontati sui diversi aspetti e sulle diverse declinazioni della comunicazione.
Per la delegazione calabrese è stato, spesso, un ripassare quanto già sentito negli incontri formativi con il professore Francesco Pira. Tali incontri hanno, comunque, avuto una valenza diversa per il diverso contesto e le diverse, seppure simili, interpretazioni e modalità espositive.
Un ruolo di primo piano è stato quello svolto dai membri del gruppo di lavoro che si occupa delle Buone Pratiche (per gli esterofili best practices), tra cui il nostro valido Angelomaria Marcovicchio. Costoro, infatti, hanno svolto la funzione di tutor d’aula per tutti i gruppi di lavoro. Angelomaria Marcovicchioera tutor d’aula per il gruppo Pegaso.
Quello che resta di questa esperienza è la consapevolezza dell’importanza della formazione dei dirigenti, ormai improcrastinabile, e di una corretta ed efficace comunicazione con i soci, con i collaboratori, con la comunità e con tutti gli altri stakeholder che, seppure in modo diverso, si trovano ad incrociare il percorso di Avis. Questo comporta e richiede una riflessione sulle nostre radici e sui nostri valori. Comporta la necessità di mettersi in gioco per affermare, in qualsiasi occasione, i valori in cui crediamo e che ci tengono uniti. In caso contrario rimarremo sempre degli invisibili. Non basta, infatti, dire «Siamo Avis» perché le porte si spalanchino al nostro ingresso trionfale. Dobbiamo proporci come un’associazione ben consapevole della sua forza valoriale. Un’associazione che, a dispetto della numerosità dei suoi associati e delle sue strutture disseminate su tutto il territorio nazionale, è in grado di parlare con una voce univoca e coerente perché, prima di rivolgersi all’esterno, è in grado di riflettere su sé stessa, al suo interno, e di portare a sintesi tutte le anime ed i punti di vista che la compongono e la vivificano giorno per giorno.
Prof. Giuseppe Perpiglia