Si è svolto a Roma, giorno 26 novembre, nella cornice del Centro Congressi Cavour, l’evento a cura di AVIS Nazionale per celebrare i 50 anni di Servizio Civile nella storia della Repubblica Italiana.
L’incontro coordinato dal Professor Corrado Del Bò ha visto la partecipazione di relatori universitari, i quali hanno esposto gli aspetti di loro competenza relativi allo spaccato della storia dell’obiezione di coscienza in Italia.
Dopo l’introduzione del Dr. Fausto Aguzzoni, Vicepresidente Vicario con delega al Servizio Civile di AVIS nazionale, è iniziata la parte scientifica dell’incontro.
Il professor Marco Labbate dell’Università di Urbino ha descritto gli eventi che hanno portato al riconoscimento del servizio civile come modalità alternativa di svolgimento del servizio militare, ricordando le tappe e soprattutto i diversi protagonisti di questa scelta di civiltà che tanto sta incidendo anche sulla formazione dei giovani italiani che scelgono di avvalersi di questa opportunità.
Il professor Stefano Catalano dell’Università di Verona ha invece tracciato un quadro legislativo delle vicende legate al servizio civile in Italia, non tralasciando di sottolineare le contraddizioni che talora vengono fuori quando si tratta di situazioni estremamente complesse quali quelle relative all’esercizio di un dovere nei confronti della Patria che, grazie al diritto costituito dalle norme sul servizio civile alternativo, possono (forse sarebbe meglio dire potevano vista l’abolizione della leva obbligatoria) svolgere un compito più utile all’intera società.
Il professor Simone Pollo dell’Università “la Sapienza” di Roma ha invece trattato gli aspetti sociologici legati allo svolgimento del servizio civile alternativo alla leva militare prima e all’attuale norma sul servizio civile che consente a tutti i giovani di dedicare un anno della propria vita alla realizzazione di un momento di cooperazione all’interno di associazioni di volontariato o enti istituzionali.
Infine una tavola rotonda tenuta da Laura Massoli (Dipartimento delle politiche giovanili), Laura Milani (Presidente CNESC), Francesco Marchionni (Consigliere nazionale) e Irene Oppi (Coordinatrice Esecutivo Giovani di AVIS nazionale) ha fatto il punto sulla situazione e lo stato dell’arte del servizio civile in Italia e dei possibili raccordi positivi fra i ragazzi e l’AVIS attraverso le Consulte giovani che potrebbero attingere al “serbatoio” del servizio civile per incrementare le iniziative che già svolgono. Nel corso della tavola rotonda sono intervenuti anche i formatori genarli di AVIS, con una loro rappresentante Maria Gianuario, coadiuvata dal prof. Pino Muto di AVIS Calabria, che ha esplicitato l’attività che, ormai da oltre venti anni, li rende protagonisti attivi nel cercare di fornire ai giovani una sempre maggiore motivazione alla solidarietà, sentimento che si inserisce in pieno nella mission delle associazioni di volontariato in genere e, in particolare, della nostra. Sono stati quindi proiettati due brevi video curati dalle sedi regionali della Sicilia e della Calabria (rappresentata degnamente da due giovani volontari: Giovanna Lia e Andrea Sacco, che hanno realizzato il video e partecipato alla manifestazione).
Infine, il Presidente nazionale Dr. Gianpietro Briola ha concluso i lavori evidenziando l’importanza del servizio civile all’interno delle nostre sedi e l’apporto positivo che i circa 500 giovani danno alle nostre attività. Il Presidente ha voluto ringraziare non solo i formatori, ma anche i selezionatori e gli operatori locali di progetto, che svolgono la funzione di tutor per i giovani volontari. In un contesto sociale come quello attuale caratterizzato da una forte dispersione, solo la sinergia tra tutte queste figure è in grado di proporre opportunità di crescita, apprendimento e consapevolezza. È un’interconnessione tra individui e azioni attraverso cui le nuove generazioni possono scoprire la gioia di dare il proprio contributo alla collettività, diventando così cittadini più adulti, maturi e al servizio della società stessa.