Alle ore 11:0 del giorno 9 novembre 2020 si è riunita, in video conferenza, la Consulta del Terzo Settore per discutere il seguente Ordine del Giorno:
- Emergenza Covid: impatto sulle strutture socio-assistenziale e sul Terzo Settore
- Stato dell’arte della riforma del Welfare
- Piano sociale regionale: primi approfondimenti
- Fondi Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Per la Regione Calabria sono intervenuto Giovanni Latella, con funzioni di segretario, il dirigente dottoressa Cristiano e, in un secondo tempo, l’assessore al Lavoro ed alle Politiche Sociali, dottore Gianluca Gallo.
Il ruolo di moderatore è stato svolto dal portavoce del Terzo Settore Gianni Pensabene. Per l’Avis ha partecipato il segretario Giuseppe Perpiglia, membro della Consulta.
Tutta la discussione è stata focalizzata sulla situazione delle strutture dedite alla cura ed all’assistenza della persona ed al grave momento che stanno vivendo.
Il portavoce del Terzo Settore ha ricordato agli esponenti politici e tecnici della Regione Calabria che ruolo e funzione della Consulta è quello della programmazione per cui ha chiesto formalmente che i rappresentanti della Consulta vengano interpellati ed invitati ai tavoli della programmazione, appunto. La dottoressa Cristiano ha prontamente risposto in modo affermativo, dicendosi convinta della necessità di ascoltare il contributo sicuramente fattivo del Terzo Settore.
Il problema evidenziato da molti dei partecipanti e ripreso anche dal dirigente regionale è stato quello relativo alle inadempienze degli ambiti territoriali. Infatti si è arrivati ad una diffida ufficiale da parte della Regione per sei di essi. Quei pochi che hanno fatto quanto loro richiesto dalla legge, lo hanno fatto in modo non conforme per cui è richiesto un intervento da parte della Regione.
Altra nota dolente è stata quella del mancato rispetto delle norme in ambito sanitario a carico delle ASL e delle Guardie Mediche in uno scaricabile che crea circoli viziosi dai quali è impossibile uscire. In caso di necessità o di vera e propria urgenza in una struttura protetta, la guardia medica si rifiuta di venire, il 118 nicchia ed al pronto soccorso non accettano pazienti che non siano stati sottoposti a tampone per la ricerca del Covid. Ma si nega il permesso alle strutture di effettuare i tamponi in proprio.
L’intervento del dottore Gianluca Gallo, assessore al Lavoro ed alle politiche sociali, lascia ben sperare.
Giuseppe Perpiglia