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Incontro sulla programmazione regionale autosufficienza sangue e plasma 2019 presso la Cittadella della Regione Calabria

By 4 Dicembre 2018No Comments

In data 16 novembre, presso la Cittadella della Regione Calabria, si è riunito il Comitato Tecnico per le attività trasfusionali della Calabria per discutere sulla programmazione regionale autosufficienza sangue e plasma 2019. La riunione ha registrato la presenza delle due Associazioni principali, Avis e Fidas, e dei Primari dei tre Centri di lavorazione.

Dopo una breve premessa della Dottoressa Liliana Rizzo in cui ha illustrato gli adempimenti derivanti dai LEA e dai relativi accordi di recepimento, si è soffermata sul raggiungimento di obiettivi in tema di produzione e consumo di sangue intero ed emocomponenti. La Responsabile della Struttura Regionale di Coordinamento ha comunicato ai presenti che la Calabria ha raggiunto, seppur non in termini assoluti, quanto fissato dagli obiettivi legati alla produzione e consumo di sangue ed emocomponenti.

Vengono analizzati i dati, ormai consolidati, del 2017 e si rileva che sono state prodotte 72.266 e consumate 68.096, mantenendo dunque il trend di crescita costante che accompagna il percorso intrapreso dall’intero sistema calabrese. I Responsabili dei Servizi Trasfusionali espongono le proprie esperienze sottolineando che, tranne che per qualche eccezione nella provincia di Reggio Calabria, si è riusciti ad inculcare nei colleghi che giornalmente hanno necessità di fruire di emazie per poter esercitare la propria attività, l’utilizzo appropriato del sangue. Dunque, l’appropriatezza dei consumi, fondamentale per il raggiungimento e soprattutto il mantenimento dell’autosufficienza, comincia ad essere la parola d’ordine nei nostri ospedali, ciò però grazie alla professionalità e continua vigilanza dei Servizi Trasfusionali.

In merito ai Co.B.U.S la Dottoressa Rizzo ha chiesto un breve resoconto della loro attività. Quello di Cosenza, A.O., funziona ed è molto partecipato, mentre quelli di Catanzaro e Reggio Calabria sono istituiti, si riuniscono, ma non sono molto partecipati.

Analizzati, dunque, i dati del 2017 si passa, mediante delle proiezioni al 31.12.2018, a verificare ed ipotizzare il raggiungimento degli obiettivi fissati per quest’anno. Dopo un approfondito confronto i componenti giungono alla considerazione che con moltissima probabilità la Regione supererà l’obiettivo programmato delle 71.500 unità di sangue. Si decide pertanto di fissare per il 2019 il raggiungimento di 72.000 unità puntando ad una crescita moderata ma costante. In merito invece alle unità consumate, cioè trasfuse ed eliminate, si è registrata una diminuzione e si punta, anche in questo caso ad un’ulteriore riduzione sia di unità trasfuse che di eliminate. Si programma per il 2019 circa 67.500 unità consumate. Interviene in tal senso il Dott. Zinno che informa che per ridurre il numero di unità eliminate per motivi sanitari ogni singolo caso potenzialmente da eliminare viene analizzato e valutato dallo stesso Primario; grazie a questo è stato recuperato il 70% delle eliminate per tali cause.

Analizzato l’argomento sangue intero, il Comitato ha concentrato la sua attenzione sul plasma.

Rispetto all’anno 2017 in cui si era registrato un leggero incremento che faceva ben sperare sul raggiungimento degli obiettivi fissati da Centro Nazionale Sangue, aumento del 40% di kg di plasma raccolti entro il 2020, per il 2018 i dati dimostrano che in realtà l’anno in corso farà registrare se non un decremento un lievissimo incremento. Alla data del 15 novembre infatti si registravano 17.300 kg di plasma con obiettivo per il 2018 18.865 incrementato rispetto a quello previsto per il 2017 di 17.500 kg. La dottoressa Rizzo rileva quindi che nel 2018 la promozione e la raccolta di plasma non è andata affatto bene. Non è stato educato il donatore, in particolare quello di gruppo AB, a donare plasma anziché sangue. Il Responsabile Medico di ciascuna Unità di Raccolta dovrebbe convocare tutti i donatori di gruppo AB per spiegare la problematica legata al loro gruppo e promuovere la donazione di plasma.

Numerose sono le problematiche legate alla donazione di plasma, prima tra tutte la distanza dai centri in cui è possibile farla e viene sottolineato inoltre che il donatore Avis è molto legato alla sede di appartenenza, pertanto è restio a donare presso il Servizio Trasfusionale.

Il Dottore Trimarchi propone di autorizzare le Unità di Raccolta Associative ad effettuare raccolta plasma tenendo presente che il personale dovrà essere necessariamente quello dei SIT, in orario di lavoro, e che il separatore sarà concesso dal Servizio Sanitario di riferimento. Si renderà necessario inoltre garantire un immediato primo soccorso nel caso di eventi avversi in occasione della donazione. Inoltre tutti i donatori che vorranno accedere alle UdR associative per la donazione di plasma dovranno essere convocati solo dopo aver fatto un ECG da ripetere ogni anno. La Dottoressa Rizzo ricorda che l’apertura alle Unità di Raccolta Associative dovrà portare ad un incremento di nuovi donatori e non ad una migrazione di quelli che già donano presso i SIT.

Antonella Gaetano

aviscalabria

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