Riunione Comitato Medico Nazionale, Milano 27-01-2018, presso sede AVIS Nazionale Viale Forlanini n. 23 Milano
Questi i punti più importanti discussi nella riunione, moderata dal Presidente del Comitato Medico AVIS Nazionale dott. Tiziano Gamba:
1) Stato dell’arte sulla applicazione della donazione differita ( il donatore alla prima donazione differita è l’aspirante donatore dichiarato idoneo che effettua la prima donazione non contestuale al primo accesso in cui vengono eseguiti gli esami di screening), mette in evidenza che in Calabria, Lazio, Liguria, Sardegna e Campania essa non viene effettuata fondamentalmente per motivazioni economiche.
2) Accordo Stato-Regioni del 21 Dicembre 2017 su “Revisione ed aggiornamento della costituzione e funzionamento del Comitato del Buon Uso del Sangue. Le Aziende Sanitarie/Enti con provvedimento formale, costituiscono il comitato per il buon uso del sangue e delle cellule staminali da sangue cordonale (CoBUS). Il CoBUS ha il compito di effettuare programmi di controllo sulla utilizzazione del sangue e dei suoi prodotti e di monitoraggio delle richieste trasfusionali e contribuisce al raggiungimento dell’autosufficienza di sangue, emocomponenti e medicinali emoderivati. Il CoBUS è costituito da due sezioni: la sezione Sangue e la sezione Cellule staminali da sangue cordonale, qualora nel territorio di afferenza sia presente una Banca del sangue da cordone ombelicale. I componenti del CoBUS che costituiscono entembe le Sezioni sono: il Direttore Sanitario della Azienda sanitaria presso cui è istituito che lo presiede, la persona Responsabile del Servizio Trasfusioanle, il Direttore della farmacia dell’ Azienda sanitaria, un rappresentatnte delle funzioni deputate alla gestione del rischio clinico, i medici appartenenti ai reparti che hanno il maggiore utilizzo clinico di sangue, un rappresentante delle professioni infermieristiche e degli ostetrici, un rappresentante delle Associazioni/Federazioni dei donatori volontari di sangue che hanno convenzioni con un Azienda sanitaria sul territorio di afferenza del CoBUS, ed un rappresentante delle associazioni dei pazienti.
3) Difficoltà a reperire personale medico ed infermieristico presso i punti raccolta dislocati sul territorio nazionale. Il Comitato Medico Avis Nazionale si propone di trovare un intesa con le Università, sede delle scuole di specializzazione di area medica, per chiedere la disponibilità ad utilizzare i medici specializzandi nei punti raccolta sangue e plasma, superando così l’attuale incompatibilità di incarico.
4) Il principale argomento discusso a Milano, riguarda il Piano Plasma 2016-2020 che si propone il raggiungimento dell’obbiettivo dell’autosufficienza nazionale del Plasma e dei medicinali plasma derivati. Attualmente in Italia si osserva una flessione nella raccolta di plasma, di contro si osserva un aumento della domanda di alcuni medicinali plasma derivati come le immunoglobuline polivalenti, i fattori della coagulazione e l’albumina. I principali determinanti di questa crescita sono da individuarsi nell’invecchiamento della popolazione, e nella diagnosi, cura e trattamento di molte patologie croniche, in assenza di valide alternative farmacologiche. Gli obiettivi principali del sistema trasfusionale espressi dal Piano Plasma 2016-2020, sono il raggiungimento dell’autosufficienza nazionale di emocomponenti e medicinali plasma derivati, l’erogazione di prestazioni trasfusionali qualitativamente uniformi su tutto il territorio nazionale, lo sviluppo della medicina trasfusionale e l’utilizzo appropriato del sangue e dei suoi prodotti. L’obiettivo dell’autosufficienza costituisce un interesse nazionale sovraregionale e sovraziendale non frazionabile per il cui raggiungimento è richiesto il concorso delle Regioni e delle Aziende Sanitarie. Un ruolo fondamentale è attribuito alle Associazioni e Federazioni di donatori volontari di sangue, che concorrono ai fini istituzionali del SSN, attraverso la promozione e lo sviluppo della donazione organizzata di sangue e la tutela dei donatori, anche attraverso la gestione della chiamata alla donazione, la fidelizzazione dei donatori e la partecipazione alla programmazione. La promozione dell’utilizzo dei medicinali plasma derivati provenienti da donazioni volontarie, periodiche e gratuite, prevista anche dal Dlgs 24 Aprile 2006, n. 219 può essere garantita anche attraverso l’introduzione di misure volte a informare clinici e pazienti sulla natura e origine del prodotto, mettendo in rilievo la volontarietà del dono. Per quanto riguarda la Regione Calabria siamo ancora lontani dal raggiungimento dell’autosufficienza in materia di raccolta di plasma, poiché nell’anno 2015 il plasma conferito alla lavorazione industriale è paria a 8,1 kg/mille abitanti, mentre l’indice nazionale è di 12,8 kg/mille abitanti. Si osserva nel 2015 un ampia variabilità nella quantità di plasma conferito all’industria dalle regioni (range 4,8 – 21,5 kg/mille abitanti). Per la regione Calabria l’obiettivo è il raggiungimento della quota 12,8 kg di plasma prelevato per mille abitanti, da raggiungere entro il 2020, solo attraverso lo sviluppo di forme di collaborazione con le Associazioni di donatori volontari di sangue nella gestione delle risorse (locali, beni, servizi e personale), nell’ambito della partecipazione prevista delle AVIS all’interno dei processi di raccolta del sangue ed emocomponenti, ai sensi dell’ articolo 7, comma 4 della L 219/2005, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa in materia di autorizzazione ed accreditamento delle strutture trasfusionali. Per il raggiungimento dell’implementazione della raccolta di plasma da aferesi è necessaria una stretta collaborazione tra AVIS e Servizi Trasfusionali, mediante la stipula di convenzioni che diano la possibilità di mettere a disposizione di AVIS e dei suoi donatori fidelizzati, le sale prelievi dei Centri Trasfusionali, promuovendo raccolte di plasma da aferesi anche la domenica ed altri giorni festivi. Inoltre bisogna incentivare l’utilizzo dei separatori per le procedure di aferesi anche nelle Unità di raccolta accreditate, utilizzando, mediante la stipula di convenzioni con le aziende sanitarie, medici ed infermieri in servizio nei Centri trasfusionali. Bisogna incentivare la comunicazione ed informazione dei donatori, attraverso l’organizzazione di corsi e seminari dedicati alla promozione della donazione di plasma da aferesi mettendo in evidenza l’importanza di tale donazione che non deve essere vista come un ripiego alla donazione di sangue intero, ma altrettanto speciale e meravigliosa pensando agli enormi benefici di chi riceverà un giorno il frutto di quel dono. A questo proposito assume importanza il convegno ECM che AVIS Regionale organizza il 14-15 Aprile per promuovere la donazione di sangue intero, quella di plasma da aferesi e la salute del donatore che è il principale attore, che con la sua donazione volontaria, gratuita disinteressata apre le porte al modo della cura, della vita e guarigione per tanti malati che ogni giorno ricevono il loro gesto solidaristico. Un ruolo importante devono svolgerlo i medici selezionatori nei punti raccolta, che possono già indirizzare i donatori con un buon calibro venoso a percorre ed esplorare la donazione di plasma da aferesi, che noi tutti dobbiamo promuovere ed incrementare nei prossimi anni.
Giorgio Palmieri