Presso la sede di AVIS Regionale Calabria si è conclusa la selezione dei ragazzi che parteciperanno, a partire dalla primavera 2021, all’anno di Servizio Civile Universale presso le sedi dell’AVIS di tutta la regione.
I selettori calabresi che si sono alternati nelle due commissioni nel corso di queste tre settimane, hanno avuto modo di ascoltare i circa 250 giovani che hanno presentato regolare domanda. Come al solito grande rammarico per il fatto di dover escludere decine di ragazzi dal curriculum già ricco che, oltretutto, hanno evidenziato nel colloquio anche tante conoscenze e competenze che non potranno mettere a frutto a favore delle diverse sedi AVIS.
E, a questo proposito, ricordiamo come il Servizio Civile rappresenti un momento formativo nella vita dei ragazzi che riescono a partecipare a questa avventura.
E quindi veniamo alle aspettative di questi ragazzi, che attraverso il Servizio Civile vogliono cogliere un‘occasione di formazione e di crescita personale e professionale che quasi sempre rappresenta il primo impatto con il mondo del lavoro. Quando queste aspettative vengono realizzate attraverso un anno all’interno del mondo del volontariato, i risultati trascendono dal semplice “servizio” in quanto si vanno a rapportare con un modo di vivere la vita all’insegna del servire realmente non tanto l’Associazione “datore di lavoro” quanto l’intera società che, attraverso le attività che vengono realizzate, usufruisce del “prodotto finale” non come mero fruitore di un servizio o di un bene di consumo, ma come attività assolutamente indispensabile alla realizzazione di un progetto di vita migliore per tutti.
Difatti, il volontariato è anche questo, rendere possibile qualcosa di assolutamente imprescindibile che la società, in sua mancanza, non può realizzare compiutamente.
E, ascoltando quanti hanno già svolto questa significativa esperienza, la prima cosa che ci viene detta è che si sono sentiti parte di un’associazione che pur conoscendo già prima per vari motivi, li ha meravigliati per tanti motivi completamente diversi fra loro: intanto l’organizzazione interna che permette di compenetrare le esigenze organizzative con la presenza di tante persone che svolgono questo “lavoro” in maniera del tutto gratuita e mettendosi a disposizione degli altri per rendere sempre possibile la perfetta funzionalità del sistema sanitario italiano. Questo, naturalmente, potrebbe sembrare difficile perché si devono integrare due realtà differenti, quella di chi svolge il lavoro per “professione” e quelli che si impegnano, mettendo a disposizione il proprio tempo libero (e talvolta non solo quello) pur di portare a termine il loro “ideale”.
E poi l’aspetto di aver avuto la fortuna di vivere quest’anno di servizio civile in un ambiente ricco di persone che hanno fatto della loro vita un continuo momento di servizio verso gli altri, riuscendo a rendere sempre più attuale quel detto “C’è più gioia nel dare che nel ricevere”.
Ed infine aver scoperto che c’è ancora tanta gente che riesce a pensare agli altri senza chiedere nulla in cambio. Ecco, forse ancora una volta la vera fortuna è quella di poter essere utili senza rinunciare a niente, già! Perché in fondo il Donatore di sangue dona qualcosa che non lo impoverisce in alcun modo, anzi ogni volta lo arricchisce, continuando a renderlo sempre migliore.
I selettori
Antonella Gaetano, Rocco Chiriano, Cutrì Biagio, Giuseppe Muto, Domenico Nisticò, Giuseppe Perpiglia e Franco Rizzuti