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Si è tenuta a Perugia in un clima da grandi occasioni l’Assemblea Nazionale dell’AVIS, prima riunione di famiglia che segna davvero il ritorno alla normalità dopo la pandemia da Covid-19.

Da segnalare il ritorno al segno positivo di Donatori e donazioni: per la prima volta, dal 2012, infatti, sia le donazioni sia il numero di soci donatori di AVIS sono aumentati rispetto all’anno precedente: le donazioni effettuate nel 2021, infatti, sono state 1.980.132, circa il 3% in più del 2020, mentre i soci donatori sono stati 1.248.145 (+5%).

Grande soddisfazione da parte del Presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola, che da un’annata così positiva per AVIS ha tratto auspicio per un futuro ancor più ricco e foriero di sviluppi positivi: “Questi risultati – ha detto Briola –sono l’effetto dello straordinario impegno dei nostri donatori. Lo spirito di dedizione, cittadinanza attiva e solidarietà di ciascuno ha permesso non solo ad AVIS, ma all’intero sistema sanitario italiano, di contenere gli effetti della pandemia, aggravati ulteriormente dalle tante fake news che sono state diffuse soprattutto in concomitanza dell’avvio della campagna vaccinale”.

AVIS non può che continuare così, mettendo in evidenza il principio fondante del dono in Italia, ovvero la gratuità“Questa tre giorni – ha continuato il Presidente di AVIS – ha rappresentato un’occasione preziosa anche per sottolineare, insieme alle nostre 3.359 sedi, la necessità di preservare il valore gratuito della donazione in un contesto, come quello di alcuni Paesi europei, dove si sono fatte strada forme di retribuzione e rimborso nei confronti dei donatori che noi non possiamo assolutamente accettare”.

Su tale tema, a Perugia si è espressa anche la senatrice Paola Boldrini: “Il Ddl Concorrenza va in questa direzione – ha ribadito –Connotare “l’esclusività” della donazione gratuita significa tutelare la popolazione dei donatori e mantenere indissolubile il legame che c’è tra loro e il resto della società. Anche la carenza di personale sanitario è una questione che stiamo seguendo da vicino siamo convinti che l’ingresso degli specializzandi nelle unità di raccolta sia un primo grande passo verso la risoluzione di questo problema. La cosa bella della politica è questa: quando si parla di argomenti che riguardano la salute e il benessere delle persone, tutti gli schieramenti si compattano per centrare insieme gli obiettivi. Grazie a tutti voi per quello che fate e a cui le istituzioni vogliono assicurare il proprio sostegno».

Il dono gratuito è stato decisivo per il nostro Paese un forte simbolo di solidarietà vera in un momento, come quello pandemico, in cui quei Paesi in cui il dono viene retribuito hanno fatto registrare grandi cali o addirittura crollato.

Interessante all’interno della tre giorni la conferenza “Oltre la pandemia. Tavola rotonda per comprendere come, negli ultimi due anni, sia cambiata la percezione di noi stessi e del contesto sociale in cui viviamo”.

In tale occasione il dottor David Lazzari, Presidente del Consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi e la Prof.ssa Maria Giuseppina Pacilli, docente di psicologia sociale all’Università degli studi di Perugia hanno dissertato sul tema con ricchezza di particolari e i loro interventi possono riassumersi in queste poche righe:

tema intrigante e complesso in linea con la frase secondo cui le scienze sono tante ma la realtà è unica. Dire sangue evoca emozioni, sensazioni profonde, che cambiano in relazione alla cultura e ai vissuti personali. La stessa parola sangue può essere declinata allo scopo di unire e divedere, e in questo senso esistono diverse ricerche che ci dicono che donare sangue ed essere generosi ci fa bene sul piano del benessere psicologico, perché è un’attività che ci arricchisce e non ci impoverisce. C’è una frase di Papa Francesco che descrive bene l’accelerazione che la pandemia ha prodotto. Sua Santità ha detto: “questa non è un’epoca di cambiamento ma è il cambiamento di un’epoca”. Si sente un’energia molto bella in quest’aula, una concentrazione di generosità straordinaria nel senso statistico del termine, e già questo è un tema, l’espressione legame di sangue ha un che di arcaico perché definisce una visione arcaica dei legami, il legame di sangue è considerato il più profondo. I donatori sono un esempio di legame di sangue che va oltre la famiglia, non pensate solo ai vostri familiari senza andare oltre, ma avete una visione straordinaria.

Quanto ai lavori assembleari, rimarcata l’accoglienza favorevole che, come al solito, ha riservato all’intervento della regionale Calabria, l’intera platea avisina. Nell’occasione la quasi totalità degli interventi hanno ribadito le preoccupazioni per un futuro in cui organi, anche autorevoli del mondo trasfusionale, hanno evidenziato una malcelata volontà di abbandonare la donazione gratuita per una non meglio precisata donazione “rimborsata”, probabile anticamera per un passaggio all’eliminazione dei nostri principi statutari così efficacemente descritti sin dalla fondazione. La replica del Presidente Nazionale ci ha rassicurato sull’intenzione della nostra Associazione di proseguire sulla strada della piena e assoluta gratuità e in questo senso anche gli interventi dei politici che hanno arricchito l’Assemblea sembra, per una volta garantire il rispetto di tale, indissolubile vincolo per il futuro della Donazione italiana.

Pressoché plebiscitaria l’approvazione dei bilanci, delle relazioni e delle immancabili espulsioni di alcune sedi fortemente inadempienti verso il nostro patto associativo, fatto questo che fa ben sperare per un futuro associativo condiviso e, soprattutto, attento alle problematiche che continuano ad esistere e, talora, anche a lacerare, il nostro tessuto sociale.

        

aviscalabria

AVIS (Associazione Volontari Italiani del Sangue) è un’associazione privata, senza scopo di lucro, che persegue un fine di interesse pubblico: garantire un’adeguata disponibilità di sangue e dei suoi emocomponenti a tutti i pazienti che ne abbiano necessità, attraverso la promozione del dono, la chiamata dei donatori e in alcuni casi anche la raccolta diretta di sangue, d’intesa con le strutture ospedaliere pubbliche.Fonda la sua attività sui principi della democrazia, della libera partecipazione sociale e sul volontariato, quale elemento centrale e insostituibile di solidarietà umana.Vi aderiscono tutti coloro che hanno intenzione di donare volontariamente, anonimamente, periodicamente e gratuitamente il proprio sangue, ma anche chi, non potendo compiere questo gesto perché non idoneo, desideri collaborare gratuitamente a tutte le attività di promozione e organizzazione.