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Il progetto Capacit’Azione parte con il I Modulo obbligatorio: Contesto, senso ed obiettivi generali della Riforma

By 9 Febbraio 2019Marzo 5th, 2019No Comments

Progetto Capacit’Azione: Investire in formazione è costruire il futuro

I Modulo Contesto, senso ed obiettivi generali della riforma 

Incontro del 09/02/2019 presso Masseria I Risi

Capacit’Azione è un progetto formativo messo in atto dal Forum Terzo Settore Lazio e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. I collaboratori strategici del progetto sono il Forum nazionale del Terzo Settore e il CSVnet.

A presentare i lavori Mauro Giannelli, direttore didattico del progetto Capacit’Azione e di FQTS, il quale ha moderato tutti gli interventi della giornata. Nel presentare il progetto lo stesso ha chiarito che Capacit’azione non è un progetto di formazione (classico) ma è una formazione di formatori.  L’oggetto è la Riforma del Terzo Settore ma l’obiettivo è creare formatori sulle questioni della Riforma. Almeno cinque saranno gli incontri formativi da dovere replicare a livello territoriale o di rete da ciascun partecipante.

Ciascun partecipante dovrà affrontare il percorso forte delle proprie ambizioni.

Tra i punti fondamentali sottolineati da Giannelli quello della disponibilità di tempo sufficiente, almeno dieci ore per ogni modulo, da impiegare in piattaforma dalla prossima settimana. Tale studio preventivo sarà necessario per affrontare le otto ore in presenza. La partecipazione al progetto presuppone la firma del Patto Formativo nel quale si evidenzia l’impegno della realizzazione dei cinque incontri territoriali. Altro punto focale sono le competenze d’ingresso. Durante la formazione verranno chiarite le novità introdotte dalla Riforma e si lavorerà sulle competenze avanzate e non quelle di base.

Il moderatore continua consigliando a tutti i partecipanti di iscriversi al modulo didattico n.6, che si svolgerà nel mese di ottobre, dedicato ai CSV, aperto a tutti, senza richiedere specifiche competenze.

Il secondo Modulo obbligatorio, Strumenti e metodologie didattiche, sarà proposto venerdì 22/03 a Lamezia Terme.

Fatte queste premesse intervengono per i saluti iniziali sia Giuseppe Perpiglia, referente regionale CSV Calabria, che Gianni Pensabene, portavoce Terzo Settore Calabria.

Il primo ha sottolineato le responsabilità sempre più importanti dei dirigenti impegnati nel Terzo Settore, i quali devono avere, per fare del buon volontariato, tre caratteristiche: la mano del fare, il cuore aperto alla solidarietà ed il cervello ricco di conoscenza. Conclude specificando che la normativa sempre più complessa richiede oggi una seria e responsabile formazione da parte di tutti gli attori coinvolti.

Gianni Pensabene inizia il suo intervento ringraziando per la partecipazione tutti i presenti, anche dipendenti e dirigenti pubblici.

Ha confermato una stagione particolare per il Terzo Settore, protagonista delle attenzioni dell’intero Paese. L’obiettivo più importante per la regione Calabria sarà ottenere la propria riforma del welfare, così come le altre regioni. È necessario elevare la qualità ed in tal senso la regione Calabria dovrà necessariamente lavorare sul Codice di qualità e di autocontrollo.

Dopo i saluti iniziali interviene Francesca Danese, responsabile del progetto e portavoce Forum Terzo Settore Lazio.

Ha iniziato il suo intervento citando le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: l’Italia che ricuce e che dà fiducia. La stessa ha spiegato che il Forum Terzo Settore Lazio ha deciso di unire i Forum regionali e i CSV al fine di mettere insieme le abilità e le sapienze, facendo nascere una nuova alleanza tra tecnica e politica, rilanciando la voce politica del Terzo Settore.

Infatti, grazie ad una corretta co-programmazione sarà possibile impicciarsi su come le Regioni spenderanno i soldi pubblici, riuscendo ad esercitare una sorta di verifica di come le P.A.  applicheranno le regole. I Forum e i CSV con Capacit’azione dimostrano di essere capaci di lavorare insieme, creando un’alleanza anche con l’Università italiana. Al termine dell’intervento ringrazia per la numerosa partecipazione.

Successivamente interviene Luciano Squillaci, vice Presidente CSVnet, che spiega come i processi della Riforma andranno a regolamentare l’intero Terzo Settore. Durante il suo intervento ha citato gli articoli n.2, n.3 e n.118 della Costituzione Italiana, quali elementi portanti del filo rosso della solidarietà e che, quindi, si legano strettamente al Terzo Settore. È necessario comprendere la valenza politica della riforma affinchè possa essere utilizzata come opportunità e non come adempimento da subire.

Capacit’azione nasce proprio per tale esigenza: fornire gli strumenti per riuscire ad utilizzare i vantaggi della Riforma.

In tal senso la Riforma in quanto opportunità potrà aiutare le nostre organizzazioni a fare chiarezza sulla propria collocazione. Il D.Lgs. 117/2017 specifica le attività di interesse generale per indicare a ciascuna organizzazione dove collocarsi. Tale scelta dovrà essere prima politica e poi tecnica; il rischio è che si faccia al contrario, scegliendo, dunque, in funzione delle agevolazioni fiscali, smontando l’intero sistema del Terzo Settore. In tal senso è necessario fare un atto di coraggio e fare la giusta scelta politica.

In conclusione d’intervento, Squillaci sottolinea che dovrebbe avere la priorità il volontario e la sua azione e solo successivamente la loro organizzazione in ente, infatti, all’interno di ogni ETS è riconosciuta la presenza di volontari ed è possibile svolgere attività di volontariato in qualsiasi ETS. Per la Calabria, specifica, sarà un anno di svolta, in cui la riforma del welfare prenderà forma.

A seguire Maurizio Mumolo, direttore Forum Nazionale Terzo Settore, si è soffermato sulla definizione di Terzo Settore che risponde alle diversità e peculiarità del Terzo Settore italiano. Dare una definizione per il parlamento italiano non è stata una cosa assolutamente secondaria. La definizione esalta infatti la funzione partecipativa (l’operare in modo democratico), stare accanto alle persone più deboli e fragili. Partecipare significa costruire fiducia e legami sociali, producendo coesione sociale. Quest’ultima diviene l’elemento di valore caratterizzante il Terzo Settore da rivendicare all’esterno. Tale elemento qualificante, ricorda Mumolo, è stato pronunciato anche dal Presidente della Repubblica per la prima volta nella storia durante il Suo discorso di fine anno.

Il compito dei CSV, continua lo stesso, è quello di sviluppare il volontariato ovunque esso sia. L’attività di controllo prevista dalla Riforma deve spronare ad una rendicontazione sempre più valida mostrando la qualità e la trasparenza delle azioni. Capacit’azione mira non solo all’acquisizione delle competenze ma soprattutto al trasferimento delle stesse.

Penultimo intervento quello dell’Onorevole Paolo Beni, il quale si è soffermato sul percorso della Riforma in Parlamento, percorso fortemente voluto dal Terzo Settore.

Tale percorso è nato dall’esigenza di chiarire chi fosse il Terzo Settore.
Ripercorrendo l’iter della Riforma, ha evidenziato anche alcuni nodi controversi, come ad esempio la natura dell’impresa sociale, che non deve perdere la sua caratteristica non lucrativa, e le attività di controllo previste per il Terzo Settore.

Percorso lungo e tortuoso ma anche virtuoso, perché ha coinvolto direttamente la parte sociale interessata; non ancora terminato, poichè mancano i regolamenti ed alcuni decreti attuativi.

L’ultimo intervento è stato quello di Pierluigi Consorti, Professore di diritto all’Università di Pisa.

Durante l’intervento ha sottolineato che la legislazione precedente del Terzo Settore era composta da troppe leggi spesso confuse: da qui la necessità, da diversi anni, di un cambiamento che portasse beneficio a tale confusione. Tuttavia con la Riforma si sono venute a creare diverse criticità. Tra i punti focali messi in evidenza dal professore quello dell’utilità sociale, oggi non più compresa nelle attività ma prevista tra le finalità dell’organizzazione ed il concetto di scopo di lucro, che con la Riforma si evolve in divieto di distribuzione degli utili.

Il consiglio finale del professore è stato quello di non sentirsi obbligati ad entrare nello schema imposto dalla Riforma, poiché vi sono molteplici problematiche e criticità che potrebbero non convenire all’organizzazione stessa (es. controlli della parte politica).

Locandina Capacit’Azione

aviscalabria

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